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La Chiesa di Madonna delle Virtù risale, secondo alcune fonti, al XII secolo come periodo di escavazione. Così come tutte le chiese rupestri del territorio materano, si contraddistingue per la sua “architettura in negativo” che la rende unica nel suo genere. Nonostante sia interamente scavata nel banco calcarenitico, presenta tutti gli elementi architettonici tipici di una basilica a tre navate di stile romanico. Accentuata verticalità delle volte, pilastri polilobati e riproposizione del matroneo sulla volta a schiena d’asino della navate centrale, evidenziano la volontà, da parte del litotomo, di realizzare uno dei modelli più articolati di chiese rupestri della città. A completare il gioiello architettonico tre cupole che, a differenza delle pseudo cupolette presenti nelle altre chiese rupestri della città, vengono incorniciate da croci greche in rilievo.
L’unicità di questa chiesa rupestre si manifesta non solo nella sua articolata architettura, ma anche negli affreschi più tardi rispetto alla datazione della chiesa. Nell’abside centrale campeggia una Crocifissione con la Vergine e San Giovanni Evangelista che, per i suoi caratteri stilistici, probabilmente risale al XVI secolo. Sulla controfacciata della navata destra, una Crocifissione con la Vergine e San Giovanni Evangelista,presumibilmente del XIV secolo, appare come un blocco di tufo a sé stante incastonato in un secondo momento nella roccia. Unico nel suo genere, questo affresco fa supporre che sia stato trasportato successivamente nel contesto in cui ora si trova.
Dopo un periodo di abbandono in cui la chiesa diventa una discarica abusiva, nel 1967, a cura e spese del Circolo “La Scaletta”, la chiesa è stata interamente restaurata riproponendo l’originaria impostazione della pianta e dell’ingresso e ricostruendo l’ingresso nell’abside centrale.
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